Sulla scia del più famoso Dottor Cornelius di Gustave Le Rouge (1867-1938), Miraculas mette in scena il complotto dello scienziato pazzo, Frédéric Spurtzheim, che qui sorge però in opposizione al “complotto buono” di uno scienziato geniale ma benevolo, il quale non si nasconde e non cela al mondo i suoi piani che in vista di un bene superiore… e patriottico.
Miraculas, lo scienziato geniale Daniel Dorteuil, è la creazione di un “H. de Volta”, certamente uno pseudonimo che si è voluto attribuire, senza che sul punto sussistano certezze, a Gabriel Bernard, autore di oltre settanta romanzi di avventure di cui ignoriamo le date di nascita e di morte.
Miraculas vive da dieci anni su un’isola, Goël, che la sua scienza rende invisibile a chiunque, dove mette a punto invenzioni meravigliose con l’aiuto di due collaboratori, Thouvenel e, appunto, Spurtzheim. Quest’ultimo rivela però un lato oscuro: Miraculas lo bandisce dall’isola, dove chiama la figlia Suzanne, e Spurtzheim giura di vendicarsi. Di qui tutta una serie di avventure mirabolanti, dalla scoperta di Atlantide in fondo all’Oceano all’invenzione di un metodo scientifico che permette di resuscitare un uomo di Neanderthal, fino a un cataclisma geografico finale che fa sorgere la città della scienza, Scientific-City, in mezzo al Sahara. Questa città pacifica è ammirata anche dai Tuareg, che vengono a sottomettersi “in nome di Allah” non tanto a Miraculas quanto alle autorità di quella che è prontamente dichiarata una colonia francese, ma dove (per una volta tanto) convivono pacificamente anche inglesi, ammiratori di Miraculas e della sua scienza.
Miraculas è un’utopia laica della scienza e del progresso, ma è anche un’utopia colonialista dove i problemi che rimangono sono dovuti a “negri” che si ubriacano, mentre i Tuareg secondo una vecchia tradizione del colonialismo francese sono dipinti come ribelli non privi di una certa nobiltà. Purtroppo questa utopia creazione, tutto sommato, di uno scienziato pazzo buono è insidiata da uno scienziato pazzo cattivo Spurtzheim (dal nome sospettosamente tedesco), che nell’ultimo fascicolo sembra sul punto di uccidere Miraculas. Ma il protagonista il cui nome non è Miraculas per caso sfugge prodigiosamente alla morte, ed è Spurtzheim che ci lascia la pelle. La pax coloniale francese è salva: almeno per il momento, perché negli anni 1930 anche il fascicolo popolare comincerà a prendere un tono diverso e a prepararsi a una nuova guerra mondiale.
Le illustrazioni sono di un “H. Thiriet” di cui non sappiamo nulla. Nel 1924-1925 i venti fascicoli sono tradotti in spagnolo da Luis de Manegat e pubblicati dall’editore Eugenio Subirana, Barcellona, che li raccoglie in seguito (senza copertine) in volume.