Quarta F: la fiction televisiva
Le varie declinazioni della popular culture interagiscono l’una con l’altra. Fantômas diventa cinema muto seriale: ma anche fotoromanzo e poi fumetto, particolarmente in America Latina dove lo troviamo perfino a combattere a fianco dell’Argentina la guerra delle Falkland. Nick Carter diventa prima fumetto d’avventura, poi fumetto di satira con Bonvi. E così via. La televisione preceduta dalla radio, che ha serial importanti dedicati agli eroi dei fumetti e ai detective (coin il solito Nick Carter ancora una volta in primo piano negli Stati Uniti) produce fiction e serial fin dai suoi esordi. I brasiliano rivendicani il primato di serial televisivi che radunano nei bar, perché pochi hanno il televisore milioni di persone con l’invenzione della telenovela, comunemente datata al 1951, peraltro l’anno in cui nasce negli Stati Uniti I Love Lucy, che è però una sitcom più che una serie (anche se sulle distinzioni fra i generi è in corso più di una discussione). Ma qualcuno fa notare che la telenovela non nasce in Brasile: è importata dalla televisione cubana (pre-castrista), il suo vero luogo di origine.
Per parlare di successi internazionali, si deve fare riferimento anzitutto al genere western: Lone Ranger è già del 1949, Bonanza del 1959. Tra i due, i cani ammaestrati di Rin Tin Tin e Lassie, fieri rivali nati entrambi nel 1954, conquistano le platee di tutto il mondo. Anche solo accennare al mondo dei serial televisivi e alla sua storia in modo adeguato è impossibile: sarà sufficiente ricordarne i generi che fanno parte a più giusto titolo della popular culture e della sua storia. I detective, a partire dal venerabile Perry Mason, nato nel 1957 e tuttora la più longeva fiction poliziesca nella storia della televisione, senza dimenticare produzioni europee come il primo Maigret con Gino Cervi (1901-1974), l’Arsène Lupin con Georges Descrières (1930-) o il Nero Wolfe italiano con Tino Buazzelli (1922-1980). L’occulto e il paranormale, con classici come Dark Shadows la storia del vampiro Barnabas Collins, che nella sola prima serie conta dal 1966 al 1971 ben 1.225 episodi , Twin Peaks, X-Files, Buffy o Streghe (Charmed), alcuni dei quali veri fenomeni di culto: e lo stesso varie per serie non americane come il primo Belphégor (che viene dal feuilleton) del 1965 in Francia o Il segno del comando del 1971 in Italia. La fantascienza, dominata dalle varie incarnazioni di Star Trek. E ancora la telenovela, il western (con il più famoso giustiziere del pulp, Zorro, tenuto a lungo in televisione dalla Disney nell’indimenticabile interpretazione di Guy Williams, 1924-1989), la fiction storica, gli adattamenti e rivisitazioni dei classici (Dracula compreso), le derivazioni dai personaggi dei fumetti, dal classico Batman del 1966 al nuovo Superman di Smallville.
L’elenco potrebbe non finire mai, e questo giustifica la scelta di specifici progetti di ricerca, di cui il primo in questa sede è consacrato alle sette stagioni di Buffy.
"La modernità non la salverà". Fede scienza e amore in Dracula Opera Rock, di Massimo Introvigne
"Modernity Will Not Save Her": Faith, Science, and Buffy the vampire slayer in the Italian Dracula Opera Rock, by Massimo Introvigne
Tru Calling: se non fosse finito a metà. La mitologia gnostica di un grande telefilm, di Massimo Introvigne